Capitolo 5: L’investigazione

La notte calava su Parigi, avvolgendo la città in una coltre di mistero. Le luci dei lampioni illuminavano debolmente le strade acciottolate, creando lunghe ombre che sembravano danzare al ritmo del vento. Jacques Tremblay camminava nervosamente verso il suo ristorante, “La Belle Époque”, immerso nei suoi pensieri. Il biglietto criptico lasciato dal cliente misterioso non smetteva di tormentarlo. Doveva scoprire chi fosse e cosa volesse.

Appena entrò nel ristorante, Marie lo accolse con il suo sorriso dolce. “Jacques, sei sicuro che vada tutto bene? Sembri preoccupato,” disse, posando una mano rassicurante sul suo braccio.

Jacques annuì, ma il suo sguardo tradiva l’ansia. “Devo scoprire chi è questo cliente misterioso, Marie. Non riesco a smettere di pensarci. Ho bisogno di risposte.”

Marie strinse la mano di Jacques. “Non sei solo, Jacques. Siamo tutti con te. Vedrai che riusciremo a capire.”

Jacques sorrise lievemente. La presenza di Marie era un balsamo per la sua anima inquieta. Decise di partire da un luogo familiare: il famoso caffè “Le Chat Noir”, frequentato da artisti e intellettuali. Qui sperava di trovare qualcuno che potesse aiutarlo a decifrare il messaggio.

Il caffè era affollato di persone che chiacchieravano animatamente, ma Jacques individuò subito un uomo di mezza età seduto in un angolo, circondato da libri e appunti. Si avvicinò con cautela. “Monsieur, posso disturbarla un momento?” chiese.

L’uomo alzò lo sguardo e sorrise. “Prego, siediti. Sono un critico letterario e adoro i misteri. Come posso aiutarti?”

Jacques spiegò la situazione e mostrò il biglietto all’uomo, che si presentò come Monsieur Leclerc. Leclerc esaminò attentamente il biglietto, poi guardò Jacques con interesse. “Questo messaggio è chiaramente un avvertimento e un consiglio. Chiunque l’abbia scritto conosce bene l’ambiente in cui lavori. Forse un rivale o qualcuno che vuole metterti alla prova,” disse Leclerc.

Jacques annuì, ma sentiva che c’era di più. “Pensa che possa essere pericoloso?”

“Forse. Ma credo che sia anche un’opportunità. Devi essere prudente ma anche coraggioso,” rispose Leclerc.

Jacques ringraziò il critico e si diresse verso il suo ristorante, immerso nei pensieri. Decise di fare una lista delle persone che avrebbero potuto lasciargli quel messaggio. Tra i nomi c’erano vecchi colleghi, rivali e persino amici. Tra questi, c’era un nome che spiccava: Philippe. Jacques ricordava le parole minacciose del suo rivale e decise di investigare ulteriormente su di lui.

Un giorno, mentre camminava per le strade di Parigi, incontrò un vecchio amico, Louis. Louis era stato un compagno di scuola e ora lavorava come investigatore privato. Jacques decise di confidarsi con lui.

“Louis, ho bisogno del tuo aiuto. C’è qualcosa di strano che sta succedendo e penso che potresti aiutarmi a capire meglio,” disse Jacques, spiegando tutta la situazione.

Louis ascoltò attentamente e annuì. “Capisco, Jacques. Lascia che faccia qualche ricerca. Vediamo cosa riesco a scoprire su questo cliente misterioso e su Philippe.”

Mentre Louis iniziava le sue indagini, Jacques cercava di mantenere la calma e di concentrarsi sul suo ristorante. Tuttavia, non era facile. Ogni giorno portava nuove sfide e nuove preoccupazioni. I suoi genitori continuavano a mettergli pressione, insistendo che abbandonasse la sua carriera da chef e si dedicassi a qualcosa di più “serio”.

Una notte, Jacques ricevette una chiamata urgente da Louis. “Jacques, ho scoperto qualcosa di interessante. Questo cliente misterioso è stato visto frequentare alcuni locali notturni e circoli di potere. Ma c’è di più: sembra che abbia legami con persone influenti.”

Jacques sentì il cuore accelerare. “Cosa intendi dire, Louis?”

“Ho scoperto che Philippe ha recentemente iniziato a frequentare gli stessi circoli. Potrebbe essere coinvolto. Devo continuare a scavare,” rispose Louis.

La notizia gettò Jacques in uno stato di allarme. Decise di affrontare Philippe direttamente. Una sera, lo invitò al ristorante con la scusa di discutere di affari. Philippe accettò, insospettito.

Durante la cena, Jacques cercò di mantenere un tono cordiale. “Philippe, c’è qualcosa di cui vorrei parlarti. Ho ricevuto un messaggio criptico da un cliente misterioso. Sai qualcosa a riguardo?”

Philippe lo guardò con un sorrisetto beffardo. “Messaggio misterioso? Non so di cosa parli, Jacques. Ma devo ammettere che trovo divertente il tuo nervosismo.”

Jacques cercò di mantenere la calma, ma sentiva il sangue ribollire. “Non è un gioco, Philippe. Questo potrebbe mettere a rischio tutto ciò che ho costruito.”

Philippe lo fissò, il sorriso svanito. “Forse stai solo immaginando cose, Jacques. Ma ti consiglio di stare attento. Parigi è piena di lupi.”

La conversazione si fece sempre più tesa, e Jacques capì che non avrebbe ottenuto altro da Philippe. Quando la serata finì, si ritrovò di nuovo immerso nei dubbi e nelle paure.

Nel frattempo, Louis continuava le sue indagini. Scoprì che il cliente misterioso era un influente uomo d’affari, Monsieur Delacroix, con legami profondi nei circoli del potere di Parigi. Delacroix era noto per i suoi interessi occulti e le sue connessioni con figure enigmatiche.

Jacques decise di affrontare Delacroix direttamente. Una sera, si recò a un esclusivo club privato frequentato dall’uomo d’affari. Lo trovò seduto in un angolo, immerso nei suoi pensieri.

“Delacroix, dobbiamo parlare,” disse Jacques con determinazione.

Delacroix lo guardò con uno sguardo calmo e misurato. “Ah, Monsieur Tremblay. Finalmente ci incontriamo. Siediti.”

Jacques si sedette, il cuore che batteva all’impazzata. “Perché hai lasciato quel messaggio criptico? Cosa vuoi da me?”

Delacroix sorrise enigmaticamente. “Voglio vedere fino a che punto puoi arrivare, Jacques. Ho visto in te un talento straordinario, ma il talento da solo non basta. Devi dimostrare di avere anche il coraggio e la determinazione.”

Jacques sentì un misto di rabbia e confusione. “E Philippe? È coinvolto in tutto questo?” Delacroix annuì. “Philippe è solo uno dei tanti che cercano di ostacolarti. Ma tu hai qualcosa che loro non hanno: la capacità di sorprendere e innovare. Usa questa sfida come un’opportunità per crescere.”


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