In una vasta e fiorente città dell’antichità, c’era un re conosciuto in tutto il regno per la sua grandezza e il suo potere. Il re governava con mano ferma e aveva accumulato ricchezza e gloria oltre ogni immaginazione. La sua città era considerata la più magnifica e prospera di tutte.
Un giorno, mentre il re passeggiava nei giardini del suo sontuoso palazzo, udì un anziano saggio che pronunciava le parole “Sic Transit Gloria Mundi.” Questa frase lo colpì profondamente, e chiese al saggio di spiegarne il significato.
Il saggio rispose: “O grande re, queste parole significano ‘Così passa la gloria del mondo’. Niente è eterno, nemmeno il potere e la grandezza. Tutto ciò che è stato costruito con orgoglio umano è destinato a svanire con il tempo.”
Il re rimase turbato dalle parole del saggio. Iniziò a riflettere sulla sua stessa grandezza e sul suo regno magnifico. Realizzò che non importava quanto fosse potente e ricco, alla fine tutto sarebbe scomparso.
Decise quindi di dedicare il resto della sua vita a migliorare la vita dei suoi sudditi anziché cercare solo la gloria personale. Iniziò a promuovere la giustizia, a costruire scuole e ospedali e a prendersi cura dei bisogni del popolo. La sua trasformazione fu notevole, e il regno prosperò ancora di più sotto la sua guida compassionevole.
Con il passare degli anni, la salute del re si deteriorò, e alla fine giunse il momento della sua morte. Mentre giaceva sul letto di morte, sapeva che la sua grandezza terrena stava per svanire, ma il suo cuore era in pace. Aveva imparato la lezione di “Sic Transit Gloria Mundi” e aveva usato il suo potere per fare del mondo un posto migliore.
La notizia della sua morte si diffuse in tutto il regno, e il popolo pianse la perdita del loro amato re. La sua grandezza poteva essere finita, ma il suo spirito di umiltà e di servizio avrebbe lasciato un’impronta indelebile nella storia.
Questa storia riflette il potente insegnamento di “Sic Transit Gloria Mundi” sulla transitorietà del potere e della grandezza umana, e su come la vera grandezza risieda nel servizio e nell’umiltà.

Questo dipinto dell’antica città ci mostra un potente re in piedi pensieroso in un grande giardino, rapito dalle profonde parole di un vecchio saggio. Il saggio, incarnando la saggezza, pronuncia la frase senza tempo “Sic transit gloria mundi”. Il magnifico panorama urbano sullo sfondo, pieno di attività e grandiosità, riflette la ricchezza e il potere del re. Tuttavia, l’espressione del re rivela un momento di realizzazione e umiltà, una profonda riflessione sulla natura effimera della gloria e del potere. Questa scena cattura vividamente la contrapposizione tra la magnificenza mondana e la semplicità della vera saggezza.
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