Introduzione:
Nel vasto panorama della poesia antica, Saffo emerge come una voce eterna, intrecciando liriche di passione, dolore e, a volte, devozione agli dèi dell’Olimpo. Tra le sue opere, “A Ermes” risplende come un inno vibrante, un tributo al divino messaggero che incarna la grazia e la potenza. In questo articolo, esploreremo il significato e la bellezza di questo componimento, svelando la profondità delle emozioni e delle idee che Saffo ha tessuto attorno a Ermes.
Ermes, il Messaggero Divino:
Nella mitologia greca, Ermes è il messaggero degli dèi, il dio dell’eloquenza, del commercio e dei viaggi. Saffo, con il suo inconfondibile stile poetico, si rivolge a Ermes con un mix di rispetto e ammirazione, catturando l’essenza di questo potente e aggraziato dio.
Versi Iniziali:
“A Ermes, il fottutissimo,
dal volto dolce, ti supplico,
hai ascoltato le mie preghiere?”
Questi versi iniziali trasmettono un tono di intimità e confidenza, con Saffo che si rivolge a Ermes con un epiteto affettuoso. La poetessa sembra implorare l’attenzione del dio, sottolineando il suo carattere sottomesso e supplichevole.
Il “Fottutissimo” Ermes:
L’uso dell’aggettivo “fottutissimo” aggiunge un tocco di umanità e vicinanza alla divinità. Saffo, con la sua audacia poetica, rompe la tradizionale solennità con un linguaggio più colloquiale, rendendo Ermes più accessibile ai suoi occhi e ai nostri.
Elogio della Grazia:
La poesia procede con l’elogio della grazia di Ermes:
“Con i tuoi piedi d’argento,
tu rapido, invincibile,
con la tua voce melodiosa,
trascini gli dèi e gli uomini.”
Saffo dipinge un ritratto affascinante di Ermes, descrivendolo con piedi d’argento e una voce melodiosa. Questi tratti fisici e simbolici delineano la sua velocità, la sua invincibilità e il suo potere di influenzare sia gli dèi che gli uomini attraverso la parola.
La Forza dell’Eloquenza:
Saffo riconosce la forza dell’eloquenza di Ermes nel seguente passo:
“Chiunque tu voglia sedurre,
con la tua lingua persuasiva,
nelle mani stringi il potere
di plasmare desideri e volontà.”
Qui, Ermes emerge come un abile oratore e persuasore, capace di plasmare desideri e volontà attraverso la magia della sua lingua. Saffo, con ammirazione, riconosce questa abilità e si rivolge a Ermes come a un potente alleato nelle sottili arti della persuasione.
La Preghiera di Saffo:
Il cuore della poesia si svela nella preghiera di Saffo a Ermes:
“Ti prego, vieni, divino Ermes,
accompagna i miei canti con la tua grazia,
e quando giungerà l’ora della mia morte,
con dolcezza guida la mia anima all’Ade.”
In queste parole, Saffo chiede la presenza di Ermes nei suoi canti, implorando la sua grazia e invocando il suo sostegno nella transizione verso l’Ade, il regno dei morti. Questa preghiera rivela una profonda connessione tra la poetessa e il dio, una relazione che trascende il tempo e la mortalità.
Conclusioni:
“A Ermes” di Saffo è un inno carico di emozioni, una dichiarazione di rispetto e desiderio rivolta al messaggero divino. La poetessa cattura la maestosità
di Ermes non solo nella sua divinità, ma anche nella sua umanità, rendendolo vicino ai cuori e alle speranze dei suoi seguaci. Questa poesia, intrisa di poesia e spiritualità, si erge come un tributo eterno a Ermes, il fottutissimo, il divino confidente di coloro che si rivolgono a lui con amore e venerazione.
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